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"L'imprenditoria femminile" - C. Ingarozza

Università della Calabria Facoltà di Economia
- Corso di Laurea Magistrale in Discipline Economiche e Sociali
 
"L’imprenditoria femminile"
 
Relatrice: Prof. ssa Giovanna Vingelli
Candidata: Caterina Ingarozza

ANNO ACCADEMICO: 2011/2012

Introduzione

Le imprese femminili sono quelle imprese in cui le donne costituiscono una presenza maggioritaria (ovverosia superiore al 50%), una presenza forte (superiore al 60%) oppure esclusiva (quando si ha una completa copertura da parte di donne nel ruolo di socio o titolare). In particolare quest’ultima categoria rappresenta la maggioranza delle imprese femminili (Favretto-Sartori, 2007).
Nel corso degli anni si è riscontrato un consistente aumento delle imprese rosa in tutti i Paesi più avanzati (Franchi, 1992).
L’incremento più cospicuo si è registrato negli Stati Uniti d’America, anche per via del fatto che lì dar vita a imprese di piccole e medie dimensioni è alquanto semplice grazie all’elevato grado di liberalizzazione del mercato del lavoro, dei servizi e dei prodotti. Anche in Europa si è accresciuto notevolmente il numero delle imprese femminili. Ciò è avvenuto principalmente in Danimarca e Olanda (merito pure in questo caso di alcune politiche di liberalizzazione che hanno interessato queste nazioni), ma non solo (Ferrera, 2009).
Nel nostro Paese le imprese femminili rappresentano il 23,8% del totale delle imprese e la regione in cui esse risultano prevalentemente concentrate, con il 32,2%, è il Molise (Favretto-Sartori, 2007).
Gli studiosi, inoltre, hanno iniziato ad interessarsi all’imprenditoria femminile solo in tempi piuttosto recenti. I primi Paesi in cui si è incominciato a esaminare questo argomento sono stati, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, dapprima dagli Stati Uniti e successivamente la Gran Bretagna dove, tra l’altro, è sempre stata presente una consolidata tradizione di studi sulle piccole imprese e sui processi di formazione di nuova imprenditoria. Gli studi sull’imprenditoria rosa riguardano diversi ambiti di indagine a seconda del tipo di problema che intendono inquadrare, come le motivazioni che stimolano o inducono la scelta di avvicinarsi all’imprenditoria oppure le barriere e i vincoli incontrati dalle imprenditrici. Per quanto riguarda l’Italia, qui questo tema è stato affrontato quasi esclusivamente da un punto di vista economico mentre è stata pressoché assente l’attenzione da parte dei sociologi (Franchi, 1992).
La crescita delle attività imprenditoriali delle donne si è verificata soprattutto in coincidenza del processo di terziarizzazione che ha investito l’economia a partire dagli anni Settanta. La terziarizzazione dell’economia,
infatti, ha permesso un importante mutamento all’interno della società, vale a dire l’emergere di svariati spazi di lavoro in proprio nei quali le donne hanno individuato delle opportunità d’ingresso (David-Vicarelli, 1994).
Ad ogni modo, anche se ancora oggi le imprenditrici continuano a rappresentare una fetta minoritaria della categoria degli imprenditori, negli anni la presenza delle donne nella professione imprenditoriale è indubbiamente e considerevolmente cresciuta in tutti i Paesi (David, 2008).
Con questa tesi ho cercato di parlare dell’imprenditoria femminile tenendo si conto dei problemi che incontrano le donne nello svolgimento della professione imprenditoriale ma cercando altresì di far emergere l’importanza delle imprese femminili come risorsa di valorizzazione per lo sviluppo economico di un territorio.
Data di pubblicazione: 27/10/2014 14:18
Data di aggiornamento: 27/10/2014 14:23