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Banca del Tempo

La banca del tempo è un sistema in cui le persone scambiano reciprocamente attività, servizi e saperi.
Chi aderisce indica quali attività e/o servizi intende offrire e, come in una banca, apre un conto corrente: non deposita euro, però, ma tempo, ore. Per un servizio svolto (di x ore) si accumula un credito di un numero analogo di ore. Si scambiano servizi e si libera tempo.

Nella banca del tempo un’ora vale sempre un’ora: il sistema è svincolato dal denaro. Lo scambio avviene su base paritaria: un’ora per una lezione di inglese o di informatica, per esempio, vale quanto un’ora di baby sitter o di assistenza a una persona malata ecc. Le relazioni non sono biunivoche (io do una cosa a te e tu dai una cosa a me) ma fanno parte di una rete allargata in cui si prestano servizi a qualcuno e se ne ricevono da altri.

E’ un sistema aperto in cui non si contraggono debiti con qualcuno in particolare. La banca, attraverso lo strumento di veri e propri assegni bancari, fa in modo che, dopo un certo periodo, il saldo sia equo (se non proprio pari).

L’articolo 27 della legge 53 dell’8 marzo 2000“ Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città” riconosce questo strumento sancendo le modalità di collaborazione della società civile con l’Ente Locale. Si tratta di un sistema, quello della banca del tempo, che si potrebbe pensare e organizzare anche in una impresa o in un gruppo di imprese per migliorare il rapporto con un bene che tutti possediamo e che spesso gestiamo male: il tempo.

Data di pubblicazione: 21/09/2012 11:39
Data di aggiornamento: 21/09/2012 11:40