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Sempre più donne nella conduzione agriturismi: Toscana in prima fila per gli agriturismo in rosa

La presenza femminile nella conduzione degli agriturismi è in crescita del 6,2% rispetto a quella dello 0,1% di quelle a gestione maschile. Lo dicono i dati presentati oggi dall'Istat, che registrano una crescita del settore.

A livello di ripartizione la crescita maggiore si rileva nel Nord (+14,5%); segue a distanza l’incremento del Centro (+3,3%); nel Mezzogiorno si riscontra un leggero calo (-0,3%) dovuto alla contrazione riscontrata nel Sud, solo parzialmente compensata dalla crescita rilevata nelle Isole.
L’incidenza più bassa di agriturismi a conduzione femminile si registra in Alto Adige, dove le donne gestiscono solo il 12,4% del totale provinciale, a fronte del 22,5% nel Nord-est. Nelle altre ripartizioni la presenza relativa delle donne, rispetto a quella degli uomini, è più alta e pari, rispettivamente, al 40,4% del totale nel Nord-ovest, al 42,7% nel Centro, al 43,1% nel Sud e al 34,2% nelle Isole.
La gestione femminile ha importanza differenziata nelle diverse regioni. La concentrazione maggiore si rileva in Toscana con 1.690 aziende pari al 41% di quelle regionali in complesso e al 23,2% di quelle nazionali a conduzione femminile. Segue l’Umbria con 562 unità che rappresentano il 46,3% degli agriturismi regionali.

Oltre 400 aziende gestite da donne sono presenti anche in Lombardia, Trentino Alto-Adige, Piemonte e Emilia-Romagna.

In Italia, l'agriturismo è regolato dalla Legge 20 febbraio 2006, n. 96 che definisce l’agriturismo come attività di "ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli, di cui all’articolo 2135 del codice civile anche nella forma di società di capitali o di persone oppure associati fra loro, attraverso l’utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione con le attività di coltivazione del fondo, di silvicoltura e di allevamento di animali”. Negli altri paesi europei, la legislazione fa invece riferimento al turismo rurale, che è una attività più ampia comprendente qualsiasi attività turistica svolta in ambiente rurale.
La diminuzione registrata in Basilicata si deve principalmente al mancato adempimento di una parte delle aziende agrituristiche rispetto a quanto previsto dalla normativa regionale.


Fonte: Italiannetwork.it

Data di pubblicazione: 17/11/2012 15:18
Data di aggiornamento: 27/11/2012 15:22