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La rete italiana dei Comitati per l’imprenditoria femminile

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Quando le imprenditrici "fanno rete": presentati i risultati di Be Win durante l'evento conclusivo

“Le donne si confermano un segmento vitale del tessuto produttivo. È per questo che da 12 anni il sistema camerale investe sulla componente femminile, attraverso la rete dei comitati, con una serie di servizi mirati alle donne, che spaziano dallo start up di impresa fino all’accesso al credito. Perché crede che l’affermazione del principio di pari opportunità tra uomini e donne sia un volano di sviluppo per il nostro sistema economico”. Con queste parole Tiziana Pompei, vice segretario generale di Unioncamere, riassume l’impegno dei sistema camerale per dare sempre maggiore spazio nel nostro paese all’imprenditoria femminile, in occasione dell’evento conclusivo di Be Win – Business Entrepreneurship Women in Network. L’evento si è svolto il 26 giugno scorso presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri ed ha visto la partecipazione del Dipartimento per le Pari Opportunità e di Unioncamere in qualità di partner a livello nazionale. 

Il progetto – cofinanziato dalla Commissione  europea attraverso il bando "European Network of Mentors for Women Entepreneurs" (Call for Proposals 6/G/ENT/CIP/10/E/N01C21) – è partito nel settembre 2011, con il coordinamento di Unioncamere Toscana e la partecipazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari opportunità e di Unioncamere in qualità di partner al livello nazionale. Obiettivo: promuovere l’imprenditoria femminile attraverso la costituzione e lo sviluppo, nelle 16 regioni coinvolte (Abruzzo, Calabria, Campagna, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Umbria e Veneto), di una "Rete italiana di imprenditrici", per il trasferimento di conoscenze ed esperienze da 32 donne di successo, che hanno maturato lunghe e significative esperienze nel campo imprenditoriale - Mentors, a 64 esordienti - Mentees.  L’evento conclusivo del 26 giugno è stata l’occasione per ricordare i dati più significativi di questa importante iniziativa: 19 i partner coinvolti, due dei quali nazionali; tre supporter nazionali del mondo della cooperazione; 8 web-conference nazionali con esperti su argomenti di interesse per le imprenditrici, quali l’accesso alle fonti di finanziamento, i contratti di rete, il web marketing, l’internazionalizzazione, il potere disciplinare del datore di lavoro, le quote di genere e gli strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. In apertura dei lavori gli interventi dei partner nazionali e del coordinatore Unioncamere, Unioncamere Toscana e del Dipartimento per le Pari Opportunità, con Tiziana Pompei - vice segretario generale di Unioncamere, Enrico Ciabatti - segretario generale di Unioncamere Toscana, il capo dipartimento del Dipartimento per le Pari opportunità e Monica Parrella - direttore generale dell’Ufficio per gli interventi in materia di parità e pari opportunità.
Nel suo intervento Tiziana Pompei ha ricordato che, come riconfermato di recente dai dati del sistema informativo Excelsior, il problema del lavoro dei giovani “si complica significativamente per le donne”: nel 2012, le giovani donne under 35 mostrano un tasso di occupazione (37,1%) inferiore di poco più di 12 punti percentuali rispetto a quello dei maschi di pari età (40,4%) e un tasso di disoccupazione (21,3%) superiore di circa tre punti (18,6%) a quello dei giovani maschi. Si registra però anche qualche dato incoraggiante, se si analizzano le cifre relative alle imprese degli under 35 (a fine 2012 ne risultavano iscritte 175mila nel Registro delle Imprese). In tale contesto, le aziende a conduzione femminile appaiono particolarmente diffuse, rappresentando il 27,8% del totale ed il 12,8% sul totale delle aziende “rosa” risultano particolarmente diffuse nel Mezzogiorno, dove sono quasi 81mila. “Sono dati che rendono particolarmente evidente la reattività e capacità di risposta di questa componente della società – prosegue il vice segretario di Unioncamere – spesso penalizzata sul mercato del lavoro e che, quindi, soprattutto nel Meridione, decide di fare impresa per necessità. Da tempo sosteniamo, infatti, che la voglia di mettersi in proprio delle donne costituisce spesso una forma di auto impiego”. I dati relativi al primo trimestre 2013 – presentati ufficialmente durante l’evento conclusivo di Be Win – ribadiscono questa propensione. Sono 1.424.798 le imprese femminili registrate rispetto al totale di 6.050.239; di questi, quasi il 29% è nel commercio, il 17% nell’agricoltura. Negli ultimi 12 mesi, da marzo 2012 a marzo 2013, le imprese femminili sono aumentate di oltre 10mila unità, a dispetto della difficile congiuntura.
Tiziana Pompei ha evidenziato anche come il progetto Be Win corrisponda pienamente a quanto previsto dal Piano di azione dell’imprenditorialità 2020 varato di recente dalla Commissione europea. Questo suggerisce agli stati membri di elaborare e attuare strategie nazionali per l’imprenditorialità femminile, volte ad accrescere la percentuale delle imprese dirette da donne.

 

Data di pubblicazione: 27/06/2013 09:46
Data di aggiornamento: 04/07/2013 13:23