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Donne al lavoro, la scelta di fare impresa. Un focus di Censis/Confcooperative

07 August 2017

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Per avere una rappresentazione fedele delle trasformazioni che oggi interessano il lavoro, bisogna sintonizzarsi sulle scelte che le donne stanno compiendo per trovare un’occupazione.
A fronte di un tasso di occupazione che ancora diverge per quasi 20 punti percentuali rispetto agli uomini (66,9% di questi ultimi contro il 48,5% delle donne a maggio di quest’anno), emergono invece fenomeni che attestano una forte volontà di partecipazione e di inserimento da parte della componente femminile.
 
Sarebbe un errore derubricare questi fenomeni come di derive di femminilizzazione di alcune professioni in declino o di insediamento in determinati segmenti marginali delle attività economiche; il nuovo protagonismo femminile appare invece motivato - come scelta obbligata e come aspirazione - da una spinta all’iniziativa personale e alla voglia di fare in proprio. 

Da queste premesse muove il lavoro realizzato da Censis e Confcooperative, sulla base, anche, dei dati messi a disposizione dall'Osservatorio dell'imprenditoria femminile Unioncamere-Infocamere.
Volendo tracciare un quadro di sintesi dei dati e dei fenomeni descritti nel documento, gli assi di riferimento del fenomeno in analisi sembrano ordinarsi intorno ad almeno tre coordinate:

Come è stato ricordato dall’Ocse, se in Italia, nel 2030, la partecipazione delle donne al lavoro raggiungesse i livelli degli uomini, l’occupazione crescerebbe del 7% e il PIL pro-capite aumenterebbe dell’1% all’anno. Il combinato di fattori come l’efficace inclusione delle donne nel lavoro, il supporto alla scelta di fare impresa e l’inserimento nelle filiere innovative, rende credibile uno scenario in cui, accanto al recupero di una parte consistente di valore economico, aumenterebbero le chance di crescita, oggi ancora deboli e incerte. 
 
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