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Pordenone: premio "Voglia d'impresa", il riconoscimento a una 33enne maniaghese

Le donne fronteggiano l’aggressione della crisi con «energia e azione, sapendosi ripensare». Questo il quadro dell’imprenditoria femminile in provincia di Pordenone descritto dal Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Pordenone presieduto da Rosella Simon ed emerso durante la prima edizione del premio Voglia D’impresa, il riconoscimento istituito dallo stesso Comitato e rivolto ad aziende di donne, contraddistintesi per una tale capacità di produrre e fare innovazione.
Un’impressione corroborata da Barbara Borraccino, trentatreenne maniaghese, titolare della Abm alla quale è stato conferito il premio nel corso della cerimonia di consegna del 21 ottobre : quattromila euro e l’insediamento al Polo Tecnologico Andrea Galvani di Pordenone, già avvenuto, quale riconoscimento al miglior progetto innovativo presentato. Si tratta del prototipo di una cappa aspirante per cucine industriali sollecitato da una multinazionale del fast food che utilizza un sistema di filtrazione dell’aria all’avanguardia. Quella di Borraccino è una delle seimila aziende della Destra Tagliamento guidate da donne (pari al 24% delle imprese attive in provincia e al 25,6% del totale regionale). Una percentuale sostanzialmente invariata rispetto agli anni precedenti che testimonia pertanto la solidità delle donne nel tessuto produttivo del territorio, cui si affiancano le 11mila 366 imprenditrici che ricoprono cariche dirigenziali. Numero che tradotto in percentuale costituisce il 28% delle cariche totali (nel 43,4% dei casi in qualità di socie d’azienda, titolari nel 27,8% e amministratori nel 25,7% dei casi), un dato che dimostra come l’impresa e sistema economico rimanga ancora appannaggio maschile. «Le quote rosa sono una modalità di inclusione generata da una latente resistenza. Se però questo è un modo per iniziare, ben vengano» ha commentato Rosella Simon.


L’istituzione del premio è stata un ottimo pretesto per la creazione di un vero e proprio Osservatorio privilegiato sull’imprenditoria femminile che nel corso della mattinata si è concentrato sull’analisi di criticità, prospettive e opportunità dei settori economici nel corso di una discussione a tutto tondo moderata da Massimo Boni, cui hanno partecipato le rappresentanti di tutte le categorie economiche: Patrizia Bomben per l’agricoltura (settore che copre il 29,5% delle aziende rosa in provincia), Laura De Conti per la cooperazione, Marta Amadio per l’artigianato, Rosella Simon per l’industria, Silvia Radetti per il commercio (primo settore economico, con il 30,9% delle aziende “rosa”), Luciana Fabbro rappresentante delle organizzazioni sindacali. Un’occasione per tracciare un bilancio di genere: se la burocrazia penalizza tutte le attività economiche indistintamente, questo si acuisce nel caso di aziende governate da donne seppur più pronte all’adattamento e alla flessibilità. Ne ha dato testimonianza oggi Barbara Borraccino: «Nell’ultimo anno, da quando ho avviato la società, ho vissuto molti momenti difficili – ha confermato la giovane imprenditrice e madre di un bambino di 4 anni – ma teniamo duro con la forza e la voglia di andare avanti senza paure. Per tale ragione questo premio oggi per me è un sogno che si realizza».


Assistere e favorire la nascita di aziende “rosa” è la mission dei Comitati nati all’interno del sistema camerale: «Grazie al lavoro di concertazione portato avanti assieme ai Comitati di Udine, Gorizia e Trieste, si è giunti quest’anno alla seconda edizione del bando contributivo regionale a favore di progetti di imprenditoria femminile, come definito dalla legge regionale del 2011 – ha spiegato Rosella Simon – Sono 44 le domande pervenute tra il 15 luglio e il 30 agosto scorso in provincia di Pordenone, di cui 15 quelle che abbiamo potuto accettare per disponibilità di contributi, con una richiesta di stanziamento mediamente pari a 18 mila euro.
Cifra che dimostra come i fondi siano richiesti proprio per dare avvio alle attività». Proprio il tema delle risorse a sostegno della nuova imprenditorialità è uno degli aspetti più spinosi, visto che anche in una virtuosa regione come il Friuli Venezia Giulia, sono stati utilizzati solo il 45% dei fondi europei disponibili, su un programmato di circa 619 milioni certificati sono solo 240 i milioni dati al primo giugno 2013. A questo si aggiungono le tradizionali difficoltà nel fare impresa per le donne, la conciliazione famiglia-lavoro, la difficoltà di accedere al credito, ma anche lo sbarramento alle donne nell’accedere a posizioni apicali in multinazionali. Rafforzare l’apertura culturale legata al fare impresa femminile, questa l’invocazione del Comitato oggi.

E un primo segno in questa direzione è stato proprio il premio Voglia D’impresa che in questa prima edizione simboleggia la rappresentanza (oltre che operatività) delle donne imprenditrici al Polo Tecnologico di Pordenone. Un’esigenza nata come provocazione lo scorso anno proprio da Claudio Pedrotti sindaco di Pordenone, che ieri ha confermato: «I premi per l’innovazione e la ricerca sono vinti molto spesso da giovani donne. Quanto però di solito non accade, è che questo si traduca fattivamente nel mondo dell’impresa».
Un’assenza soprattutto in certi settori economici e produttivi «come l’Information and Communication Technology, il web e il Biotech» ha aggiunto Franco Scolari direttore del Polo Tecnologico a margine della consegna del premio alla Borraccino, con la quale è già al lavoro sul fronte del proprietà intellettuale e dei brevetti.
Una nuova azienda “rosa” accolta da Nicola Zille presidente del Polo: «In te abbiamo trovato la nostra opportunità, come incubatore d’imprese, di investire nella diversità di genere, fattore che costituisce per noi una ulteriore chance». Una mattinata, quella di oggi, all’insegna della positività rispetto all’avvenire, come siglato da Giovanni Pavan presidente della Cciaa di Pordenone: «La vocazione manifatturiera della nostra provincia ci ha portato in questi anni a soffrire di più di altri territori, ma sono fiducioso che la nostra provincia sarà anche la prima ad avere segni di ripresa. E le donne sono coloro che più ci portano segnali di speranza in questo senso. E unire in questa iniziativa l’imprenditoria femminile e il Polo Tecnologico (la cartina tornasole dello sviluppo del nostro territorio) è un segnale ancor più importante».

vincitrice con alcune Componenti
La vincintrice con alcune componenti del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Pordenone 

 
 

 

Fonte: Camera di commercio di Pordenone

 

Data di pubblicazione: 28/10/2013 11:17
Data di aggiornamento: 28/10/2013 11:54