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Unioncamere - L'economia sociale resiste meglio a crisi e guarda ai giovani e alle donne

Oltre 66 miliardi di euro di valore aggiunto nel 2012, pari al 4,7% del reddito complessivo prodotto in Italia; 77mila imprese attive iscritte a fine 2013 nei Registri delle Camere di commercio, oltre 1 milione e 200mila occupati censiti nel 2011; una domanda di lavoro programmata per il 2013 che raggiunge le 73.500 unità, puntando sulla qualificazione delle risorse umane ma anche sull’inclusione sociale, con una spiccata apertura ai giovani, alle donne, agli immigrati e a quanti hanno avuto poche opportunità di studiare. E’ il sistema cooperativo, di cui il Rapporto “Cooperazione, non profit e imprenditoria sociale: economia e lavoro”  messo a punto da Unioncamere – e presentato oggi a Roma – svela il consistente apporto all’economia nazionale e la capacità di resistenza alle avversità del ciclo economico, collocandolo in un ampio ragionamento che va dalla cooperazione all’imprenditoria sociale e ponendo attenzione, in generale, anche all’intero mondo del non profit.

“I nostri dati, ancora una volta, certificano l’importanza del sistema cooperativo e dell’imprenditoria sociale nell’economia nazionale”, ha commentato il segretario generale di Unioncamere, Claudio Gagliardi. “Proprio per far emergere le sue grandi potenzialità, Unioncamere ha promosso - in collaborazione con Universitas Mercatorum e 38 Camere di commercio - l’iniziativa di sistema Start up imprenditoria sociale, finalizzata a fornire servizi gratuiti di accompagnamento allo sviluppo del progetto imprenditoriale sociale e allo start up attraverso iniziative di formazione e informazione, orientamento, assistenza tecnica agli aspiranti imprenditori, nonché attività tese a favorire il raccordo con il sistema del credito e del microcredito”.

Documenti

 

Fonte: Unioncamere

Data di pubblicazione: 31/01/2014 13:30
Data di aggiornamento: 31/01/2014 14:22