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Toscana terza regione per sviluppo delle imprese "rosa"

Sono 101.076, le imprese femminili della Toscana (il 24,4% delle imprese totali, pari a 414.563) e nel corso del 2013 sono aumentate di 818 unità, per un tasso di crescita dello 0,8%, mentre le imprese non femminili sono cresciute dello 0,2% (+497 unità). La Toscana è terza nella classifica delle regioni italiane più dinamiche in termini di imprenditorialità femminile (dopo Lazio +1,1% e Lombardia +0,9%) e risulta  molto più dinamica della media nazionale che si ferma allo 0,2%. A tale risultato ha contribuito soprattutto la componente straniera (+7,0%), mentre l'imprenditoria femminile di origine italiana è stabile sui livelli dell'anno precedente (andamento comunque migliore rispetto al calo verificatosi a livello nazionale). E' ciò che emerge dall'Osservatorio sulle imprese femminili, frutto della collaborazione tra l'Ufficio studi di Unioncamere Toscana e il Settore Imprenditoria femminile e politiche di genere della Regione Toscana per l'anno 2013.

"Le imprese femminili si confermano la parte più dinamica del sistema imprenditoriale - è il commento di Vasco Galgani, Presidente di Unioncamere Toscana -. La Toscana, in questo momento, ha bisogno delle migliori energie e la risposta che le imprese femminili stanno dando alla crisi è un fatto inconfutabile che ci rassicura sul futuro. Certo è che l'economia ha bisogno di nuovi stimoli, di persone fortemente motivate e che credano nelle loro capacità, come accade spesso nelle imprese femminili. Nonostante i segnali di ripresa siano flebili, le opportunità ci sono, soprattutto in settori come quello dell'accoglienza turistica, ed è dovere delle istituzioni creare le migliori condizioni per sostenere le donne imprenditrici, con mirate politiche del credito e della semplificazione che possano andare incontro alle loro esigenze."

"I dati dell'osservatorio sull'imprenditoria femminile, relativi al 2013, che collocano la Toscana ai primi posti per crescita di imprese al femminile - dice Gianfranco Simoncini, Assessore alle Attività produttive e Lavoro della Regione Toscana - confermano un fenomeno del quale avevamo avuto alcune importanti avvisaglie. E' un fatto positivo, che rassicura sulle scelte che compiute dalla Regione negli ultimi anni, puntando molto sulla nascita e sul sostegno alle imprese "rosa". Lo abbiamo fatto varando, fra l'altro, una legge per l'imprenditoria femminile (e giovanile), in un momento difficile, consapevoli delle ricadute positive che ciò avrebbe comportato anche in termini di occupazione. I risultati ci stanno dando ragione, anche se non è tempo di dormire sugli allori, perché dalla crisi, purtroppo, non possiamo ancora dirci fuori. Grazie alla legge 21, dal 2011 alla fine del 2013, sono stati stanziati complessivamente 21,9 milioni, per 1733 imprese che hanno fatto domanda, di cui 1441 sono state ammesse alla garanzia. Di queste, circa la metà sono imprese femminili. Non sono grandi numeri, ma credo che si tratti di un dato significativo, prima di tutto in termini di qualità, perché grazie a questo strumento è stato possibile non disperdere ma valorizzare la propensione all'innovazione e al dinamismo di cui le donne sono quasi sempre portatrici. Tutti elementi preziosi per il rilancio di un sistema produttivo che ha bisogno di trovare, in fretta, nuove strade per ripartire."

L'IMPRENDITORIA STRANIERA VOLA
Il 12,4% delle aziende femminili toscane è guidato da donne straniere, una percentuale molto più alta della media nazionale (8,2%). Sono 12.500 le imprese straniere «in rosa» e rappresentano un quarto di tutte le aziende straniere che operano sul territorio regionale (48mila).
Sale a 9.400 il numero di imprese guidate da extra-comunitarie, contro le 3mila condotte da donne della Comunità Europea. Tantissime le imprese individuali toscane con a capo donne di origine cinese (4.100), mille quelle guidate da romene e a seguire 500 marocchine, 400 nigeriane, 300 tedesche.
La Toscana - terza nella graduatoria italiana subito dopo Lombardia ed Emilia Romagna - è una delle regioni in cui l'imprenditoria femminile straniera cresce di più (+827 imprese, +7,0% contro una media nazionale del +6,1%). Meno dinamico della media italiana invece lo sviluppo dell'imprenditoria straniera non femminile, che in Toscana si ferma al +3,4% (contro il +4,7% nazionale).

TURISMO E ATTIVITA' INDUSTRIALI ATTIRANO IMPRESE «ROSA»
Delle 101mila aziende femminili con sede in Toscana, circa 66mila operano nei servizi, di queste ben 27.696 nel commercio e altre 10.134 nel turismo.
Nel 2013 i settori in cui le imprese femminili si sono sviluppate di più sono state le attività turistiche di alloggio e ristorazione (+311 aziende), le industriali (+188), le finanziarie-assicurative (+142) e il commercio (+139). Ma se l'incremento delle attività turistiche è collegato principalmente al contributo delle italiane (+232 aziende femminili italiane e +79 straniere) e lo stesso vale per le finanziarie-assicurative, è invece tutto riconducibile alle straniere l'aumento delle imprese «rosa» nell'industria (+250 straniere e -61 aziende italiane) e nel commercio (+250 straniere contro -111 italiane).

SEMPRE MENO IMPRESE GUIDATE DA «GIOVANI»
In Toscana - alla fine del 2013 - si contano 41mila aziende «giovanili», cioè guidate da persone con meno di 35 anni, di cui il 28% da donne. Le imprese femminili "giovanili" sono in Toscana circa 11.600, in pratica un'azienda femminile su dieci è condotta da under 35.
Il bilancio positivo delle imprese "rosa" non è però riconducibile alle più giovani: nel 2013, infatti, le aziende femminili giovanili sono diminuite (-88 unità, -0,8%), mostrando comunque una dinamica meno negativa rispetto alla media delle regioni italiane (-1,4%).
Le aziende non femminili condotte da under 35 sono invece calate in tutte le regioni - tranne il Lazio - ma soprattutto in Toscana (-1.782 imprese, -5,7% contro una media nazionale del -3,7%), Emilia e Piemonte.

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Fonte: Unioncamere Toscana

Data di pubblicazione: 12/03/2014 10:51
Data di aggiornamento: 12/03/2014 11:12