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L'economia dell'8 marzo in Friuli Venezia Giulia

Garanzia diretta, cogaranzia e controgaranzia a sostegno dei finanziamenti richiesti dalle imprese femminili, per accrescerne le possibilità di avvio, crescita o consolidamento. A permetterle è la Sezione speciale “Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento per le Pari Opportunità” del Fondo di Garanzia per le Pmi, da poco istituita e dedicata espressamente alle imprese con titolare donna o con prevalente componente femminile della governance. Tramite Uniocamere nazionale, sono 18 le Camere di Commercio, e tra esse quella di Udine, attive nel promuovere l’iniziativa, anche grazie alla collaborazione con il Comitato imprenditoria femminile insediato nell’ente.  Le risorse della Sezione Speciale, nel complesso, ammontano a 20 milioni di euro (10 messi a disposizione dal Mise, 10 dal Dipartimento per le Po) e il 50% della dotazione della Sezione è riservata alle nuove imprese.

L’iniziativa prevede peraltro modalità semplificate di accesso al Fondo: la prenotazione della garanzia o controgaranzia  direttamente da parte dell'impresa beneficiaria, ma anche la  priorità di istruttoria e di delibera, l’esenzione dal versamento della commissione una tantum al Fondo e la copertura della garanzia fino all’80% sulla maggior parte delle operazioni.

«Dopo le sezioni speciali a sostegno dell’internazionalizzazione, che ci hanno visto tra i primi e convinti aderenti – spiega il presidente camerale Giovanni Da Pozzo –, promuoviamo anche questa nuova iniziativa nazionale, che si concentra invece sul supporto specifico all’imprenditorialità femminile. La Sezione assicura una modalità ulteriore e più agevole, con la forza dello Stato alle spalle, affinché le imprenditrici e le neoimprenditrici possano ottenere finanziamenti utili ad avviare l’impresa o a concretizzare nuove attività e nuove sfide». Proprio l’occasione della Festa della donna diventa momento particolare per promuovere l’iniziativa, per cui sul territorio friulano è possibile ottenere indicazioni e informazioni al Punto Nuova Impresa della CdC, al numero 0432273539 o via mail a nuovaimpresa@ud.camcom.it. In ogni caso, sul sito http://www.fondidigaranzia.it/femminili.htm sono evidenziate tutte le caratteristiche delle Sezione speciale e le modalità per prenotare la garanzia. (Informazioni sono reperibili anche su questo sito, nell'area dedicata alla Sezione speciale del Fondo di Garanzia ndr)

Ma quante sono le imprese femminili in Friuli Venezia Giulia? Secondo le più recenti rilevazioni del Centro studi dell’Unioncamere Fvg, aggiornate al 31 dicembre 2013, la regione si attesta leggermente sopra la media italiana con un valore pari al 24,7%: 23.451 unità su 94.900 imprese attive in totale. Le aziende attive «in rosa» sono però diminuite dell’1,8% (una perdita di 430 unità) nel 2013, in percentuale leggermente maggiore rispetto al Nordest (-0,93%; -2.187 unità) e all’Italia (-0,91%, 11.510 unità).

Sempre stando a fine 2013, i comprarti “preferiti” dalle imprese femminili sono si sono rivelati il commercio (25,3%); il primario ( 21,6%) e i servizi alle imprese (16,9%). Per quanto riguarda il “peso” sul totale, il 50% delle imprese impegnate nei servizi alle famiglie è formato da imprese femminili che rappresentano anche il 37% del totale di imprese nei servizi di ospitalità e ristorazione (37% sul totale).
Quanto alla natura giuridica, le imprese “rosa” sono soprattutto imprese individuali: il 70% di quelle attive. Il 18,6% sono società di persone e il 9,9% società di capitale.

Volendo stilare una sorta di classifica delle città regionali con più imprese “rosa”,  in testa troviamo Trieste con 3.136 imprese femminili (24,9%), quindi Udine con 2.101 (24,5%), Pordenone con 1.803 (24,4%) e Gorizia con 582 (23,1%). Nella “top 10” seguono Monfalcone, Lignano Sabbiadoro, Sacile, Azzano Decimo, Codroipo e Tavagnacco.

Infine, il mercato del lavoro, visto in prospettiva di genere. Anche a fine 2013 l’occupazione femminile è inferiore a quella maschile: il tasso di occupazione si attesta sul 55,2% contro il 70,7% di quello maschile. Ma dal 2005 il tasso d’occupazione femminile, pur con alti e bassi, in definitiva è lievemente cresciuto (poco più di un punto, dal 54%), mentre quello maschile è diminuito: era al 72% nel 2005. Parimenti si muove il tasso di disoccupazione, con quello femminile più elevato di quello maschile: nel 2013 il 9,1%, contro il 6,6% di quella maschile. Entrambe le percentuali sono peraltro praticamente raddoppiate dal 2005, quando la disoccupazione maschile era del 3,2% e quella femminile del 5,3%.

 

Fonte: Camera di commercio di Udine

Data di pubblicazione: 12/03/2014 11:50
Data di aggiornamento: 12/03/2014 11:56