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Dipartimento per le Pari Opportunità - "La presenza delle donne nelle società controllate dalle Pubbliche Amministrazioni" (maggio 2014)

Dal 12 Febbraio del 2013 è entrata in vigore per le società controllate dalla Pubblica Amministrazione la legge 120/2011, finalizzata a promuovere l’equilibrio di genere in seno agli organi di amministrazione e controllo delle società in mano pubblica. Il Dipartimento delle Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha affidato a Cerved il compito di elaborare un’anagrafe delle società controllate dalle Pubbliche Amministrazioni, da utilizzare come punto di riferimento per l’esercizio delle funzioni di monitoraggio e di vigilanza attribuite dalla legge al Presidente del Consiglio dei Ministri in ordine al rispetto delle nuove norme.

In estrema sintesi, i dati indicano che le nuove norme hanno fortemente innalzato la presenza di donne al vertice delle controllate pubbliche, anche se rimane un elevato numero di società che hanno tardato ad adeguarsi alle nuove disposizioni, accompagnato da un numero non trascurabile di casi in cui la norma sembra essere stata elusa.
Secondo la foto scattata ad Aprile 2014, sono donne il 17,2% del totale degli oltre 24 mila membri degli organi di amministrazione e controllo delle 4 mila società non quotate in cui uno o più enti della PA detengono una partecipazione superiore al 50%.

La presenza di donne risulta molto più alta (pari al 23,8%) negli organi di amministrazione e controllo delle società che hanno rinnovato gli organi dopo il 12 Febbraio del 2013, obbligate quindi ad assegnare al genere meno rappresentato almeno il 20% delle cariche in sede di prima applicazione. La quota scende invece al 14,3% nelle società che non hanno ancora rinnovato i propri organi dopo l’entrata in vigore della legge n. 120/2011. I dati indicano che ancora un numero considerevole di società non si è adeguato alle nuove disposizioni: circa un terzo con riferimento al Consiglio d’Amministrazione e al Collegio sindacale per quanto concerne i membri effettivi, mentre sono poco meno della metà con riferimento ai membri supplenti, con una quota particolarmente elevata tra le controllate pubbliche con sede nel Sud e nelle Isole.

Più di 200 delle 1367 società controllate dalle Pubbliche Amministrazioni che hanno rinnovato il Consiglio d'Amministrazione dopo l’entrata in vigore delle nuove norme hanno modificato il proprio organo di amministrazione da collegiale a monocratico, diventando società con un amministratore unico e, quindi, ponendosi al di fuori dell’ambito di applicazione della legge. La bassa presenza di donne che ricoprono tale carica in queste società (meno del 5%) lascia supporre che in molti casi questa trasformazione possa essere stata utilizzata per eludere la norma.

Data di pubblicazione: 19/06/2014 10:13
Data di aggiornamento: 23/07/2014 15:51