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La rete italiana dei Comitati per l’imprenditoria femminile

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Basilicata - Aziende al femminile, tasso superiore alla media del Paese

Alla fine del secondo trimestre 2014, la Basilicata presenta un tasso di imprese al femminile del 26,53%, secondo in Italia solo al Molise (con oltre il 28%) e ben superiore alla media Paese (che si attesta al 21,44%) e a quella del Sud (23,45%). Un dato interessante, contenuto nell’Osservatorio dell’Imprenditoria femminile di Unioncamere-InfoCamere - aggiornato alla fine di giugno 2014 - e dalle indicazioni del Sistema informativo Excelsior, di Unioncamere e Ministero del Lavoro, relativamente ai fabbisogni professionali delle imprese con dipendenti per l’anno in corso.
La ricerca conferma come il tasso di femminilizzazione sia sempre più elevato e concentrato nel Mezzogiorno, probabilmente come risposta risoluta e creativa alla crisi in atto da parte dell’universo in rosa. Ma, scendendo più nel dettaglio, si scorgono alcune ombre che limitano i facili entusiasmi: sSulle 15.801 imprese al femminile, ben 12.310 sono microimprese (imprese con zero-un addetto). Reso in termini percentuali, è un 77,9% che rappresenta il record italiano. 
«Per aumentare la propria competitività e capacità di innovazione, imboccare con più sicurezza la strada dell’internazionalizzazione  e per fronteggiare la crisi e il blocco del credito – dichiara il presidente di Unioncamere Basilicata, Pasquale Lamorte -, le imprese femminili hanno evidentemente la necessità di adottare forme giuridiche più strutturate. Tuttavia, il fermento va colto per ridare slancio all’occupazione e alla crescita, sostenendo e promuovendo il desiderio di tante donne, capaci e qualificate, che guardano all’impresa e al mercato come un’opportunità per essere protagoniste del proprio progetto di vita. Le istituzioni hanno il dovere di dare risposte concrete per facilitare questi percorsi».
Il sistema camerale, attraverso la rete dei comitati per l’imprenditoria femminile, mette a disposizione strumenti mirati allo sviluppo di questi progetti con iniziative per la formazione, l’accesso al credito, l’internazionalizzazione. Il taglio delle risorse su cui le Camere di commercio potranno contare nei prossimi anni, deciso con la riforma della Pubblica Amministrazione, renderà il lavoro molto più difficile? «Purtoppo sì – ammette Lamorte – ma l’auspicio è che non ci impedisca di continuare a svolgere quel ruolo fondamentale di prossimità sul territorio che le imprese ci chiedono di accentuare».

Data di pubblicazione: 26/08/2014 12:20
Data di aggiornamento: 26/08/2014 12:22