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Donna e denaro: è imprenditrice, non delega, soffre tra lavoro e famiglia

Indipendente, poliedrica, capace di rischiare sui progetti di vita. E’ il profilo della donna italiana ritratto dell’indagine Episteme, realizzato su 2000 interviste per conto di Axa assicurazioni e Axa Mps. Da questa analisi emerge un’identità sempre più diversificata della donna di oggi.

Un dato significativo della attuale condizione femminile riguarda il rapporto della donna con il denaro. Come dichiarato nelle interviste, da “oggetto di protezione”- da parte di padre o marito – la donna diventa soggetto attivo, responsabile verso se stessa e gli altri. L’accresciuto senso di responsabilità la spinge a confidare maggiormente nel denaro concepito come nuova fonte di sicurezza.

I dati dell’indagine di Episteme mostrano una donna passata da amministratrice dell’economia domestica a percettrice di reddito, ora esigente consumatrice di finanza.

Dal 2008 ad oggi cresce, fino al 36,2% il numero di donne che si ritiene competente in questioni finanziarie. Il nuovo binomio donna-finanza mostra che le donne temono sempre meno di mettersi in proprio per lavorare, spesso diventano imprenditrici. Sono più informate sulle questioni finanziarie, investono e progettano senza temere mutui o pagamenti.

Tuttavia, non senza fatica il mondo femminile continua a gestire lavoro e famiglia e – come dimostrato dalla ricerca Axa – non abbandona così facilmente il nido e delega sempre meno.

All’interno degli ambiti lavorativi predilige valori come la flessibilità, l’ascolto del cliente, l’empatia e la trasparenza. Dunque non si tratta tanto di una trasformazione dovuta al cambiamento dell’ identità profonda della donna, quanto invece al cambiamento delle condizioni di vita.

Resta la famiglia il nodo irrisolto fondamentale, poiché persiste la delega alle donne della responsabilità di cura e gestione dei figli e dei genitori. Tanto che il 50, 3% delle donne è costretta ad assentarsi dal lavoro, se qualcuno a casa è ammalato e il 44.8% ad alzarsi di notte se i bambini piangono.

Ampio e complesso è il quadro sollevato da questa analisi. La donna non sempre riesce a conciliare con successo casa e lavoro: carriera, maternità, affermazione. Tanto impegno spesso non trova reale riconoscimento sociale, anche perchè il welfare pubblico non tiene conto dei bisogni familiari… “Servirebbe uno sforzo collettivo – dice Andrea Rossi, amministratore delegato Axa assicurazioni – un welfare pubblico-privato per la famiglia utile a conciliare vita-lavoro. Le donne sono un serbatoio di risorse poco inutilizzato, un potenziale di crescita che non va sprecato. E’ necessario uno sforzo collettivo, da parte sia del pubblico che del privato, in termini di opportunità da offrire alle donne, ma anche di inclusione a livello occupazionale”.

Fonte: Oggi24.it

Data di pubblicazione: 24/10/2012 10:59
Data di aggiornamento: 24/10/2012 11:05