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Crowdfunding, le donne hanno più successo

31 August 2017

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Poche ma buone. Le donne sulle piattaforme di crowdfunding sono una minoranza, eppure i numeri dimostrano che riscono più spesso degli uomini a raggiungere il target che si sono prefissate. E’ quanto emerge da un recente report di PricewaterhouseCoopers e The Crowdfunding Center. Lo studio ha preso in esame 450mila raccolte realizzate tra il 2015 e il 2016 in 205 Paesi al mondo attraverso nove delle maggiori piattaforme di crowdfunding ed è emerso che i successi delle donne sono il 32% in più rispetto a quelli degli uomini. Il risultato ha alcune differenze geografiche: in Asia, infatti, le donne raggiungono il proprio obiettivo di raccolta il doppio delle volte dei loro concittadini, mentre negli Stati Uniti la differenza si assottiglia: le donne ottengono il target fissato nel 24% delle volte contro il 20% dei loro colleghi. Divario più ampio in Uk: 26 a 20 per le donne. Ma anche in mercati meno maturi, come l’Africa, il trend viene confermato: le donne raggiungono il target nell’11% dei casi contro il 3% degli uomini. In Cina, India, Brasile, Messico,Russia, Indonesia e Turchia i dati sono al 10% contro il 4% per la componente femminile.
Non solo. I progetti guidati da donne ottengono una media di “investimento” superiore a quelli guidati da uomini: 87 dollari contro 83. Un dato in controtendenza rispetto alle difficoltà che incontrano le donne nell’accesso al credito e soprattutto agli investimenti nel caso di nuove attività imprenditoriali come le startup innovative. Il crowdfunding risulta così poter essere una valida alternativa ai canali tradizionali: d’altra parte le donne sono poco rappresentate sia nei venture capital che fra i business angel, per cui le startup rischiano di restare ancora per molto questione da uomini. I numeri parlano chiaro: solo il 7% dei partner dei 100 maggiori venture capital a livello mondiale è donna e se si allarga l’analisi a tutta l’industria si va poco oltre: 8% dei partner di 2.300 fondi chiusi.

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