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Il paradosso donne-lavoro: con più tutele fanno meno le manager

01 October 2013

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Donne e lavoro: meglio il modello Usa o quello svedese? È più allettante il “paradiso femminista” del Nord-Europa (16 mesi di congedo parentale, part-time a gogò etc) o il far-west americano dove ci sono meno tutele, meno part- time però più donne ai piani alti? Non avendo né l’uno né l’altro modello, forse possiamo permetterci il dubbio lusso di progettare/immaginare (caro Clooney, questo è il nostro mantra: immagina, non puoi).

Il dubbio (maschilista, lussuoso) è questo: le politiche a tutela delle donne finiscono, se non per impigrire le donne, comunque per allontanarle (sul lavoro) dalla stanza dei bottoni? È un paradosso transatlantico su cui riflette (dalla costa Usa) Christina Hoff Sommers dell’American Enterprise Institute. Il paradosso è questo: in Svezia, dove le politiche family-friendly sono la norma e la Parità una parola d’ordine (e pure un ministero), succede che le donne preferiscono il part-time alla carriera.

Il 77% delle svedesi è nella forza-lavoro, contro il 68% delle americane. Eppure secondo l’ultimo rapporto del World Economic Forum la Svezia (come gli altri Paesi del Nord- Europa compresa la Germania) vengono dopo gli Stati Uniti quando si tratta di colmare il gap “in opportunità e partecipazione economica”.

Vuol dire che in America ci sono percentualmente più donne ai piani alti della (delle) società: più dirigenti, imprenditrici, leader di grandi aziende o di start-up. In Svezia ci sono più donne al lavoro (ma a piani inferiori). Perché?

 

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