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Imprese del mare: 2 su dieci sono guidate da donne

15 May 2015

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Il 30 aprile è stato diffuso il Quarto Rapporto Unioncamere sull’Economia del Mare, in occasione della Prima Giornata Nazionale sull’Economia del Mare, che si è tenuta tra Gaeta, La Spezia e Venezia

In Italia, a fine 2014, sono 181 mila le imprese che operano nell’economia del mare, pari al 3% del totale imprenditoriale italiano. L’osservazione delle caratteristiche di genere, invece, rilascia una realtà, quella dell’Italia in cui le donne imprenditrici risultano attente conoscitrici del mercato e capaci di inserirsi nei settori a maggiore crescita. Oltre alla cultura, il turismo e l’accoglienza, la blue economy rappresenta un settore di interesse soprattutto nelle aree del Centro-Sud; è noto, infatti, che tra i fenomeni di contesto che influenzano la presenza di imprese femminili, vi siano le dinamiche del mercato del lavoro locale, come la disponibilità o meno di lavoro dipendente.

Nel 2014 risultano registrate nei Registri camerali 37.111 imprese “blu” che hanno alla guida una donna. Esaminando i settori, salta immediatamente all’occhio la predilezione delle donne per le attività legate al turismo che operano nel campo dei servizi di alloggio e ristorazione (circa 19 mila imprese “rosa”, oltre il 50% del totale di quelle “blu” femminili), senza contare le circa 7 mila che operano in attività sportive e ricreative. In termini assoluti risultano, invece, meno interessate ad attività di ricerca e tutela dell’ambiente (880 imprese femminili) e della movimentazione delle merci (1.105), così come alla filiera cantieristica (2.524).

Andando a rapportare le imprese “blu” femminili al totale delle imprese, viene confermato l’interesse delle donne per il turismo inteso in senso ampio, dall’intrattenimento (26,2%) all’alloggio e ristorazione (25,9%), in particolare al Sud e nelle Isole e più nello specifico in regioni come la Calabria (31,9% nelle attività ricreative e 28,8% nei servizi di alloggio e ristorazione) e la Sicilia (29,6% nelle attività ricreative e 28,4% nei servizi di alloggio e ristorazione).

Le donne imprenditrici mostrano anche una buona propensione per le attività connesse alla pesca, alla preparazione di piatti a base di pesce e alla commercializzazione di questo (17,4%), prevalentemente nel Centro Nord e in regioni come la Valle d’Aosta (36,9%) e l’Umbria (36,8%).
L’interesse delle imprenditrici della blue economy per l’attività di ricerca, regolamentazione e tutela del mare risulta significativo in particolare nell’area del Centro (16,7% vs. 14% del valore italiano), con valori piuttosto elevati nel Lazio (18%). Le imprenditrici si cimentano anche in attività di movimentazione di merci e passeggeri via mare, in valori assoluti sono 1.105 e imprese registrate nel 2014, che incidono sulle imprese totali del settore per il 10,1%; sono le donne del Centro (12,6%) a fare maggiormente impresa in questo settore ed in particolare le imprenditrici umbre (25%).

Infine, la filiera cantieristica (9,1%) apprezzata prevalentemente al Sud e nelle Isole (11,3%), che riscuote particolare interesse tra le donne imprenditrici del Molise (17,6%) e della Calabria (14,2%).