Il Comitato Imprenditoria Femminile (Cif) della Camera di Commercio di Salerno in collaborazione con il Dipartimento di Studi e Ricerche Aziendali dell’Università degli Studi di Salerno ha condotto un’indagine presso un campione di ditte individuali “femminili” della provincia, al fine di completare il quadro conoscitivo della realtà imprenditoriale femminile con quanto già rilevato nel 2011 per le società.
Dall’analisi si evince che al III trimestre del 2012 le imprese individuali femminili attive in provincia di Salerno risultano essere 19.721 su un totale di 72.367 imprese della medesima natura giuridica, con un incidenza pari al 27,2%. Il dato è in linea con la numerosità rilevata a livello regionale (28,9%) e nazionale (25,7%).
Relativamente alla consistenza numerica, dal raffronto tra 2009 e 2012 emerge una variazione negativa delle sole ditte individuali mentre le altre forme giuridiche presentano tutte saldi positivi. E’ ipotizzabile che, fermo restando un effetto congiunturale legato alla crisi economica che fagocita soprattutto le piccolissime strutture, l’orientamento dell’imprenditoria salernitana è sempre più spostato verso forme giuridiche maggiormente strutturate e stabili.
L’universo delle ditte individuali femminili in provincia di Salerno comprende per la maggior parte imprese di micro dimensioni, come confermato dai dati relativi al numero di addetti impiegati che, in Campania nel 99,6% dei casi risultano inferiori a 10 per ditta. La provincia di Salerno con 19.659 unità è seconda solo a quella di Napoli (30.822 unità) in termini di numerosità di ditte rosa con meno di 10 addetti.
Dalla distribuzione dei 158 comuni del salernitano in cinque aree territoriali, si osserva che il maggior numero di imprese individuali di donne si concentra nel Vallo di Diano-Cilento (5.620 unità), di cui il 7% nel comune di Agropoli. Segue a ruota la Piana del Sele (4.567 unità), ove spicca il comune di Battipaglia (17,8%).
Dall’analisi della distribuzione delle imprese femminili salernitane per natura giuridica e settore di attività, si osserva che le ditte individuali operano in massima parte nel commercio (7.656 unità) e nell’agricoltura (5.915 unità). Parimenti, il commercio rappresenta il settore con la più alta presenza femminile anche in riferimento alle società di persone (1.190 unità) e di capitale (752 unità). La sanità e l’assistenza sociale, invece, accolgono il maggior numero di ditte rosa appartenenti alla categoria delle forme giuridiche residuali (100 unità).
Nel periodo che va dal III trimestre 2011 al III trimestre 2012, si osserva che la più consistente diminuzione del numero di ditte attive ha interessato il settore primario (agricoltura, silvicoltura e pesca: -7,1%). Segue il settore secondario (-1,4%) con un calo di presenze nelle attività manifatturiere per il -2,4%. Si nota, tuttavia, un aumento delle imprese individuali femminili operanti nelle costruzioni (3,1%), attività a prevalenza maschile. Un settore in controtendenza è quello terziario (2,5%) con il 50% in più di ditte femminili attive nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata.
Concentrando l’attenzione sulle imprese individuali attive dell’artigianato campano, al III trimestre 2012 quelle a conduzione femminile risultano pari al 16,4% delle ditte artigiane complessive.
Questo in sintesi quanto si evince dall’analisi condotta presso le imprese individuali femminili della provincia di Salerno, presentata dal presidente del Cif Bianca Lettieri e dalla prof.ssa Vittoria Marino dell’Università degli Studi di Salerno.
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