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Piacenza - Imprese "rosa" soprattutto in agricoltura e commercio

30 July 2013

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Lo stock delle imprese femminili piacentine è composto da 6.899 realtà, 93 in meno di quelle che risultavano registrate a giugno 2012. Nel corso di un anno, quindi, la variazione che ha connotato il nucleo di imprese femminili ha subito una contrazione pari al -1,3%, che si somma alla variazione in negativo che si era verificata anche tra il 2011 ed il 2012. A delineare il quadro della situazione per l'imprenditoria femminile nella provincia di Piacenza provvedono i dati diffusi dalla Camera di Commercio, relativi al periodo giugno 2012 - giugno 2013.

Nel corso dei primi sei mesi del 2013 le iscrizioni di nuove imprese femminili sono state 391 mentre le cessazioni 438. In quest’ultimo insieme spiccano le chiusure di attività commerciali (150) ma anche di quelle agricole (91). Sono proprio questi, d’altra parte, i settori nei quali si concentrano le donne che vogliono esercitare attività d’impresa. Il 27% circa delle aziende a titolarità femminile lavora nel commercio ed un altro 20% in agricoltura. Seguono poi i settori dei servizi di alloggio e ristorazione così come quelli delle altre attività dei servizi (in ciascuno dei quali si colloca un 10% di imprese in rosa). Il 66% delle imprese femminili è costituito in forma di ditta individuale, il 19% è una società di persone, il 12% una società di capitale. Le altre forme giuridiche (cooperative e consorzi) raggruppano solo il 2% circa del totale. Nelle province confinanti i primi sei mesi del 2013 non hanno dato uniformemente lo stesso risultato: a Parma, Lodi e Pavia la nascita di nuove realtà imprenditoriali ha superato numericamente  le chiusure.

Tornando alla situazione provinciale, è interessante osservare come l’89% delle imprese femminili lo sia perché composto esclusivamente da donne. I comuni che vedono la maggiore presenza di ditte gestite da imprenditrici sono, nell’ordine, Piacenza, Fiorenzuola, Castel San Giovanni e poi Carpaneto, Rottofreno, Podenzano, Borgonovo, Ponte dell’Olio; Castell’Arquato, Bobbio; Castelvetro, Rivergaro e quindi a seguire tutti gli altri. 
 

Fonte: Camera di Commercio di Piacenza