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Di Bisceglie (CIF Bari): "Comitati importante funzione di promozione imprenditoria femminile, ma anche di sostegno nel movimento di opinione per maggiore presenza di donne nell'economia"

Tappa di Bari della nona edizione del Giro d'Italia delle donne che fanno impresa, il discorso di  Luciana Di Bisceglie, presidente del locale Comitato per la promozione dell'imprenditoria femminile:

"Buon pomeriggio,
Sono lieta di introdurre i lavori della tappa regionale pugliese del 9* giro d'Italia delle donne che fanno impresa. Lo faccio a nome del CIF della Cciaa di Bari che ho l'onore di presiedere, e saluto e ringrazio tutte le componenti del comitato e le loro associazioni di riferimento, che hanno lavorato per dare vita all'appuntamento di oggi.
Ringrazio Unioncamere Puglia e enterprise europe network per la compartecipazione, la Cciaa di Bari ed il presidente Ambrosi per il sostegno manifestato si da subito nel momento in cui abbiamo candidato Bari ad ospitare la tappa.
Ringrazio le presidenti dei cif della regione e Daniela Eronia presidente del cif di Foggia nonché coordinatrice regionale, e non da ultimo, Unioncamere nazionale e Sicamera, per il supporto tecnico e morale dato all'evento.
Come sapete i comitati assolvono al l'importante funzione di promozione dell'imprenditoria femminile per una maggiore occupazione delle donne nell'impresa, ma anche svolgono una funzione di sostegno nel movimento di opinione che punta ad una maggiore presenza di donne nella economia al fine di rendere più vicino l'obiettivo della parità intesa come eguale distribuzione di presenza delle donne nella vita economica del paese, sempre e comunque in coordinamento con gli e ti locali per ampliare le politiche di sostegno (tra l'altro la Cciaa di Bari stata tra le ad istituire il Comitato già nel 2000) In Italia abbiamo raggiunto un tasso di femminilizzazione pari al 21,74%. In Puglia siamo al 22,95% nella provincia di Bari siamo al 20,99% poco al di sotto della media nazionale, di contro però i settori in cui le imprese donna a Bari si distinguono sono: manifatturiero, energia, costruzioni, trasporto e magazzinaggio, oltre a quelli tradizionali del terziario in cui 7 donne su 10 decidono di dedicarsi quando scelgono di fare impresa.
Attività finanziarie e assicurative, sono invece i settori in cui l'incidenza delle donne è superiore ai colori della media nazionale, quasi a voler sostenere che ci sia una distribuzione interessante delle donne che fanno impresa in settori ancora appannaggio dei colleghi uomini.
Non a caso la scelta di introdurre oggi un argomento come quello che da il titolo al convegno di oggi: la presenza di genere nella sharing economy e l'influenza sulla competitività delle pmi nei mercati internazionali.
Un tema piuttosto spigoloso, per il mondo delle imprese in generale, rispetto ad una nuova forma di economia, quella della condivisione, che non conosciamo bene per molti aspetti ma che ha pervaso le vite non solo dei consumatori, ma direi di noi cittadini attraverso la logica del "allways connetted".
Siamo infatti sempre connessi attraverso i nostri computer, i nostri cellulari.
La capacità della sharing economy o dell'economia collaborativa, di mettere in contatto tra loro potenziali utenti di qualsiasi provenienza geografica, la nascita e l'affermarsi di piattaforme sofisticate e con un impronta sempre più imprenditoriale ed accattivante, hanno determinato la popolarità ed il successo di questa forma di scambio non solo presso un pubblico più giovane ed abituato a certi sistemi, ma anche, seppur in forme meno accentuate, presso tutti gli strati e le classi di popolazione.Come è noto l'affermarsi della sharing economy e la sua evoluzione verso forme for-profit, hanno avuto considerevoli ripercussioni sugli equilibri di importanti comparti dell'economia.
Di qui la necessità di esaminare e capire il fenomeno secondo diverse angolazioni che meritano di essere prese in esame.
Si mette a rischio una parte significativa della realtà economica del paese ( e degli addetti che da quella realtà dipendono), non che un complesso sistema di regole orma riconosciute ed apprezzate nel tempo dai cittadini italiani ma sottolineerei europei vista la dimensione globale del fenomeno.
Non va dimenticata una paurosa vacatio legis rispetto a queste nuove di amiche che non possiamo ignorare.
Ecco dunque a cosa si rivolge il nostro sforzo organizzativo di oggi, approfondire attraverso gli interventi dei nostri illustri ospiti un argomento che ha già cambiato i paradigmi della nostra economia. Grazie"

Data di pubblicazione: 19/01/2017 12:12
Data di aggiornamento: 20/01/2017 16:10