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La rete italiana dei Comitati per l’imprenditoria femminile

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Imprenditrici padovane alla conquista dell'Arabia

Sono donne già affermate nel business di Padova e provincia. Lavorano sodo e sanno con chiarezza quello che vogliono, tanto da andarselo a prendere senza troppi tentennamenti, vicino o lontano che sia.
Ultima “preda” affaristica, il Glofo Persico: al seminario ("Fare business nel Golfo Persico"), organizzato dal Comitato per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile della Camera di Commercio, hanno partecipato più di 300 aziende del padovano, in stragrande maggioranza a gestione femminile.
Con l’aiuto di alcuni esperti le signore hanno scandagliato i mercati, le caratteristiche e le esigenze dell’Arabia Saudita, del Bahrain, degli Emirati Arabi, dell’Iran, ma anche dell’Iraq, del Kuwait, dell’Oman e del Qatar.
Nei prossimi dieci anni questi Paesi effettueranno importanti investimenti su un piano di azione quinquennale che potrebbe dare respiro anche all’economia veneta.
Il seminario ha fornito un quadro d’insieme sulle principali opportunità commerciali e d’investimento: da una parte la gloria made in Italy, della quale per fortuna gli arabi sembrano non essere mai sazi e che costituisce una grandissima risorsa; dall’altra il bisogno di ricostruire in quei Paesi che sono stati pesantemenrte segnati dalla guerra.
«L’internazionalizzazione femminile non è un limite», assicura Stefania Brogin, presidente del Comitato. «Al contrario, le nostre associate che lavorano costantemente nei Paesi arabi sono molto apprezzate per competenza, professionalità e capacità di ascolto. In un momento di recessione di consumi interni, accrescere la competitività verso l'estero diventa cruciale per la sopravvivenza e la crescita delle nostre imprese. Già l'export della nostra Provincia vale 8,6 miliardi di euro con un + 4,4 per cento rispetto al 2011. Che potrebbe intercettare il mercato degli articoli di lusso del Golfo Arabo che vale 4,1 miliardi di dollari: circa il 2 per cento del mercato globale del lusso con una crescita del 10 per cento annua. Amano l’esclusività italiana anche dove non ci si aspetta propria di trovarla: le donne facoltose tradizionaliste, per esempio, non rinunciano ad un velo “griffato”».
La testimonianza di due donne straniere (una australiana ed una somala) è stata la perfetta conclusione votata alla speranza: le due donne lavorano per aziende venete, hanno parlato in italiano e rivestono ruoli di prestigio.«Abbiamo molte padovane presenti nei mercati stranieri», sottolinea Stefania Brogin, «serve solo un requisito, la conoscenza delle lingue. Poi c’è spazio per tutti: dai brand alla minuteria meccanica fino all’edilizia e all’efficienza energetica».


Fonte: Il Mattino di Padova - 10 aprile 2013


Data di pubblicazione: 15/04/2013 10:30
Data di aggiornamento: 15/04/2013 10:32