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Bari, resoconto della giornata imprenditoria femminile e credito

La sala convegni gremita di donne imprenditrici e l'allestimento da talk show, che ha dato maggiore dinamismo agli interventi e creato una più sentita interazione della platea, anche tramite Twitter. Partenza con il turbo per #datecicredito - Investiamo sulle donne, il primo evento organizzato dal Comitato Imprenditoria femminile della CCIAA di Bari, da poco rinnovato nelle cariche e con una allargata rappresentanza, ben 13 componenti, delle organizzazioni di categoria. Carla Palone, assessore allo Sviluppo Economico Comune di Bari, in apertura di giornata ne ha sottolineato "l'importante funzione si supporto e accompagnamento formativo, oltre che informativo, per le donne che vogliono intraprendere un percorso imprenditoriale", ricordando anche la sua positiva esperienza personale di componente del Comitato.

"Il credito non solo ormai sconosciuto alle imprese, ma ormai sempre più loro nemico", ha esordito il presidente della Camera di commercio di Bari, Alessandro Ambrosi, evidenziando la scelta più che condivisibile del Comitato di dedicare una giornata all'illustrazione dei principali strumenti finanziari, governativi e regionali, a supporto della creazione di impresa, anche femminile.

"Sono circa 85.000 le aziende guidate e gestite da donne - ha detto Luciana Di Bisceglie, neo presidente del Comitato barese - cioè il 22,56% delle imprese presenti sul territorio regionale, con un incremento rispetto al dato nazionale che invece si ferma al 21,44%. Di queste 85.000 il 70% è rappresentato da micro imprese, che sono quelle che più difficilmente si rapportano con il sistema creditizio. Per cui oggi parliamo di accesso al credito declinandolo in diverse forme. Bisogna informare correttamente e puntualmente le imprese sugli strumenti a disposizione".

Nell'incontro, moderato da Attilio Romita, caporedattore Tgr Puglia, si è cominciato dal Protocollo d’Intesa per lo Sviluppo e la Crescita delle imprese a prevalente partecipazione femminile e delle lavoratrici autonome firmato lo scorso 4 giugno tra Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero dello Sviluppo Economico, Abi, Confindustria, Confapi, Rete Imprese Italia e Alleanza delle Cooperative Italiane.

Ne ha parlato Francesca Macioci dell'Ufficio crediti dell'Abi. Protocollo che promuove la definizione di un quadro di interventi a sostegno dell’accesso al credito relativi alle diverse fasi del ciclo di vita delle imprese femminili ovvero della vita lavorativa delle libere professioniste ed ha un plafond di 1,4 miliardi di euro.

Inoltre dal 14 gennaio 2014 è operativa la Sezione speciale alimentata dai contributi, pari a € 10 ml, della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento Pari Opportunità, volta a favorire l’accesso al credito delle imprese a prevalente partecipazione femminile (una quota pari al 50% dei contributi è riservata a imprese femminili start up).

Beatrice Pernarella, dell'Ufficio promozione Finanza e Impresa Invitalia, si è soffermata su tre misure agevolative ed in particolare su Smart&Start Italia, la nuova versione dell’incentivo gestito da Invitalia e rivolto alle start-up innovative su tutto il territorio nazionale. Alle ore 12.00 del 16 febbraio 2015 Invitalia aprirà ufficialmente lo sportello on line sul sito www.smartstart.invitalia.it dove sarà possibile presentare le domande e i piani di impresa in forma completamente paperless: non si tratterà di un click-day, in quanto la misura verrà gestita dall’Agenzia fino a esaurimento delle risorse disponibili e l’istruttoria delle domande presentate seguirà l’ordine cronologico di arrivo. Il nuovo Smart&Start ha una dotazione finanziaria di circa 200 milioni di euro. I finanziamenti sono destinati alle start-up innovative – iscritte nella sezione speciale del Registro delle imprese – di piccola dimensione, costituite da non più di 4 anni, ma anche alle persone fisiche che vogliono avviare una start-up innovativa.

La difficoltà dello start up aziendale, soprattutto per le donne in un Paese come l'Italia che non ha sufficienti politiche di welfare e con un fondo per le politiche sociali ridotte al minimo, è stata evidenziata da Loredana Capone, assessore allo Sviluppo Economico della Regione Puglia. L'assessore ha ricostruito le principali tappe nazionali e regionali a sostegno dell'imprenditoria femminile, evidenziando pregi e lacune. Il presente degli interventi regionali è caratterizzato invece da bandi mirati e che danno premialità alle imprese costituite da donne. Nidi, il Fondo creato dalla Regione Puglia a favore delle Nuove Iniziative d'Impresa, sostiene le microimprese di nuova costituzione con un contributo a fondo perduto e un prestito rimborsabile.

L'obiettivo di Nidi è quello di agevolare l'autoimpiego di persone con difficoltà di accesso al mondo del lavoro. L'iniziativa viene attuata da Puglia Sviluppo S.p.A. società interamente partecipata dalla Regione Puglia e rappresentata da Enzo Minielli, che  ha uno stanziamento di 54 milioni di euro e ha visto ad oggi 1300 domande per imprese femminili.

L'assessore ha anticipato alla platea che domani verrà annunciato il nuovo Titolo II, la scheda di aiuti agli investimenti alle micro e piccole imprese. L'obiettivo delle politiche regionali è di ridurre il gap all'investimento e quindi alla crescita aziendale.

La giornata si è conclusa, nel pomeriggio con un workshop di alfabetizzazione bancaria.

Data di pubblicazione: 16/12/2014 23:04
Data di aggiornamento: 16/12/2014 23:27