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La rete italiana dei Comitati per l’imprenditoria femminile

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Quote di genere nel sistema camerale

Con l’entrata in vigore della legge 120/2011 (legge Golfo – Mosca) è stata stabilita una importante novità per le donne: gli organi sociali delle società quotate in scadenza dal 12 agosto 2012 dovranno essere rinnovati riservando una quota pari ad almeno un quinto dei propri membri al genere meno rappresentato: le donne. Al secondo e al terzo rinnovo, la quota deve innalzarsi a un terzo dei membri dei CdA.
Sono anche previste sanzioni per le società quotate inadempienti. In una prima fase, si tratta di un richiamo della Consob con possibilità per la società di adeguarsi in quattro mesi. Successivamente, qualora la società non avesse ancora provveduto, si prevede un secondo richiamo e una multa pecuniaria che arriva fino a un milione di euro per i CdA. Il mancato rispetto della quota  porterà successivamente alla decadenza del board o del collegio sindacale dopo tre mesi.
La legge ha una validità temporale di soli dieci anni, entro i quali si auspica di raggiungere l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che finora hanno limitato l’accesso delle donne a ruoli di comando, favorendo un processo di rinnovamento culturale a supporto di una maggiore meritocrazia e di opportunità di crescita per le donne.

Oltre il mondo delle società quotate, si è mobilitato anche il mondo delle società a partecipazione pubblica. Infatti - con decreto del Presidente della Repubblica n. 251 del 30 novembre 2012 pubblicato il 28 gennaio 2013 sulla Gazzetta Ufficiale n.23 -  è stata così regolamentata anche la parità di accesso delle donne agli organi di amministrazione e di controllo delle società controllate da pubbliche amministrazioni.
Il regolamento  estende, pertanto, le quote rosa previste già per le società quotate anche a quelle pubbliche non quotate al fine di  assicurare l’equilibrio tra i generi. Questo equilibrio si considera raggiunto quando le donne sono almeno un terzo dei componenti eletti dell’organo amministrativo o di controllo; l’obbligo diventa efficace dal primo rinnovo degli organi sociali successivo all’entrata in vigore del regolamento e per tre mandati consecutivi. 
Inoltre, per assicurare la gradualità dell’applicazione del principio, per il primo mandato verrà riservata alle donne una quota pari ad almeno un quinto degli amministratori e sindaci eletti. Sarà il ministro delegato per le pari opportunità a monitorare e vigilare sull’attuazione del regolamento, ma chiunque potrà segnalare situazioni non conformi alle nuove norme.

Per quanto concerne, invece, il sistema camerale, la Riforma dell'ordinamento relativo alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura (D.Lgs. 15 febbraio 2010, n.23), ha ridisegnato l'assetto istituzionale e definito competenze e modalità organizzative delle Camere di commercio e del sistema camerale nel suo insieme.
Il decreto n. 156 del 4 agosto 2011, infatti, precisa che gli statuti camerali stabiliscono criteri per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna e per promuovere la presenza di entrambi i sessi negli organi collegiali delle camere di commercio, nonché degli enti e aziende da esse dipendenti e, più specificatamente, gli stessi statuti prevedono che le organizzazioni imprenditoriali, o loro raggruppamenti, ai quali spetta di designare complessivamente più di due rappresentanti in consiglio, individuano almeno un terzo di rappresentanti di genere diverso da quello degli altri.

Per quanto ci riguarda, infatti, la modifica legislativa sta dando i primi frutti. Anche a questo proposito la rete dei Comitati si è dimostrata molto utile a favorire l’ingresso e la qualificazione delle donne nel mondo imprenditoriale. Il rinnovo degli organi ad oggi ha portato 85 donne nei Consigli di 14 Camere di commercio rinnovate su complessivi 380 consiglieri camerali, per una percentuale del 22,3%. Nel 2011 era di poco superiore al 5%. Le donne nelle Giunte delle 12 Camere di commercio rinnovate sono 14 su 102 per una quota di quasi il 14% a fronte di un modestissimo 2% di due anni fa.
Abbiamo intenzione di proseguire la nostra attività  a sostegno dei Comitati per l’imprenditoria femminile e delle donne, per affermare un vero principio di parità tra uomo e donna, quale volano di crescita per il nostro sistema. Per essere sempre aggiornati sui risultati prodotti dalla modifica legislativa, abbiamo avviato un’attività di monitoraggio sui rinnovi dei Consigli e delle Giunte camerali che saranno trimestralmente pubblicati sul nostro portale www.imprenditoriafemminile.camcom.it nella sezione Quote di genere nel sistema camerale.
 

Data di pubblicazione: 30/04/2013 14:37
Data di aggiornamento: 03/05/2013 12:40